User Experience Designer ed esperto di usabilità con più di 10 anni di esperienza sul campo. Consulente per aziende e formatore per istituti di formazione professionale in ambito di design.
Autore del libro Web Usability (Hoepli 2014)
Intervista a Simone Giomi
UX Designer
Chi Sei ?
Sono un consulente e formatore di user experience ed esperto di usabilità per siti web, app mobile, ecommerce, software (e chi più ne ha più ne metta!). Mi appassiona tutto i ciò che ha che fare con l’interazione tra gli uomini e le macchine, siano esse digitali o meno :)
Come hai incominciato a fare questo lavoro? (chi te lo ha fatto fare?)
Ho studiato Scienze della Comunicazione a Siena, specializzandomi in interaction e user-centred design. Dopo la laurea mi sono trasferito a Milano in una delle prime agenzie italiane di consulenza UX desideroso di mettere in pratica quanto appreso sui libri. E da lì tutto è cominciato.
Come hai imparato a fare il tuo lavoro?
Ho iniziato facendo moltissimi test di usabilità (il mio pallino!) e wireframe di prototipazione. In tutto questo ho avuto la fortuna di essere affiancato nel mio percorso da esperti competenti che mi hanno insegnato metodo e trucchi del mestiere che ancora mi porto dietro in ogni consulenza e corso di formazione che svolgo.
Quali software utilizzi maggiormente e perché?
Chi si occupa di UX non necessariamente deve conoscere software particolarmente specifici e sofisticati. Anzi molto spesso gli strumenti più utilizzati dagli interaction designer sono gli intramontabili e indispensabili carta e penna, per scketchare al volo idee e spunti di design. Se poi vogliamo scendere più in dettaglio dobbiamo dividere gli strumenti per fasi di progetto.
Durante la fase di ricerca (interviste, questionari) uso spesso i semplici form di Google (moduli) o il più completo Survey Monkey.
Per la progettazione mi avvalgo nella parte di concept generation dei semplici post-it e successivamente del mitico Balsamiq per produrre i wireframe e prototipi interattivi (talvolta quando il lavoro diventa “di fino” ricordo a InVision).
Per la fase di user test basta un semplice screen recorder (mi trovo bene con Silverback) e per tracciare gli utenti online va benissimo Hotjar.
Chi o quali sono i tuoi punti di riferimento nel lavoro?
Sono da sempre iscritto alla newsletter di Nielsen/Norman Group che rilascia settimanalmente post di aggiornamento utili e interessanti. Importante anche dare un’occhiata a quello che succede nei gruppi LinkedIn di settore e la lettura più o meno regolare dei magazine di aggiornamento (A List Apart, Smashing Magazine per citare i più famosi, senza dimenticare i tanti guru presenti su Medium). E poi last but not least libri (sia di carta che ebook) per un aggiornamento più lento e riflessivo.
Le tre cose di cui non puoi proprio fare a meno per fare bene?
Interesse e curiosità nei confronti del progetto, un confronto anche rapido col mio socio e collega Jacopo Pasquini, un giusto compenso perché le conoscenze e l’esperienza non vanno svendute :)
Cosa suggeriresti ad un baldo giovane newbie dalle belle speranze?
Prima di tutto di formarsi per bene, senza cadere nella trappola che chiunque possa improvvisarsi UX Designer senza prima aver studiato e applicato a fondo la disciplina. E poi di abituarsi a concentrare l’attenzione più sulle persone che sulla tecnologia.
Se tu fossi Google cosa andresti a cercare?
Un corso di aggiornamento su Web Marketing Training :)
Esprimi tre desideri prima di salutarci.
Mi piacerebbe che la user experience venisse sempre più considerata per quello che è: una disciplina specifica e non un semplice ornamento da aggiungere ai brief di progetto.
Sarebbe bello inoltre che le persone che progettano il web avessero sempre più coscienza di quanto piccoli dettagli di usabilità contribuiscano al successo o meno di un prodotto.
Infine che le tecnologie e gli artefatti digitali venissero sempre più spesso progettati intorno alle esigenze delle persone, ma questo per fortuna sta già accedendo da tempo.